Mia sorella Chiara mi ha detto che sta organizzando un evento con un artista francese, di nome Clet….!!
Lo conosco,ho letto tanto di lui ultimamente, geniale, corretto, discreto… francese.
La sua arte sta nell’abbellire i cartelli stradali che ci minacciano e accompagnano ad ogni spostamento .
Sono molto contento di conoscerlo e chiedo se posso seguirlo nella parte iniziale della sua perfomance. Lui accetta e si parte..
Appuntamento con Chiara e Clet in negozio da lei alle sette, io non trovo parcheggio e arrivo con un bel venti minuti di ritardo. Correndo all’appuntamento, noto che la serata è perfetta, uggiosa, nebbiosa, umida e fredda.
Non me la si fa, conosco Bologna e da ex biasanot (quelli che non vanno mai a letto, in italiano) sono copertissimo. Il problema lo avrò con le macchine fotografiche ma ci penserò dopo.
Prima tappa. Aperitivo.
Clet vuole iniziare tardi, vuole essere trasparente il più possibile, iniziare quando la città va a dormire (ahi!) e muoversi in bicicletta (perfetto!).
Io la bici non ce l’ho, andrò a piedi.
Clet ordina una birra alla spina, Chiara una Bud e Valentina che ci raggiunge non mi ricordo. Per me un pomodoro condito. Passiamo un’ oretta poi Chiara ci saluta, la Vale anche, torniamo alla base, dove Chiara aveva prestato la sua bici a Clet e si parte. Nove di sera, lunedì, nebbia calata al punto giusto, tutto il centro storico bolognese ovattato con il giallo dei lampioni impastato nell’aria, veramente un bel set.
Sono contento.
Parlando con Clet gli ho spiegato che per rispettare lui ,il suo lavoro e la città, non userò il flash ma un tempo lento per dare un vibrato, un mosso che renda l’immagine uguale al suo lavoro veloce ed emotivo.
Colpo di scena: Clet ha fame = ristorante tipico bolognese.
Andiamo pure.
Dopo il tiramisù della casa, un cafferino siamo pronti.
Sono le undici. Ci alziamo, io un pò a pezzi, pensando che devo iniziare a lavorare, Clet in formissima.
Un attimo! Mi dice con il ditino alzato, vado un momento in bagno.
Nel frattempo prendo le macchine, monto schede ed obiettivi (con una b sola in campo ottico, Wikipedia) e le metto al collo. Sopra infilo il Woolrich, così con il calore del mio corpo all’uscita non dovrebbero appannarsi le ottiche.
Il cameriere darebbe un braccio per capire cosa andiamo a fare. Io indifferente.
Di Clet nessuna nuova, il tortellino in brodo ha colpito, pensavo ed invece mi si materializza di fronte.
Paglia in bocca e con uno sguardo capisco che è pronto.
Usciamo dal locale (devo ricordarmi di tornare e dire qualcosa al cameriere, perché per me è ancora lì a cercare di capire chi erano quei due), e vengo subito tranquillizzato che il tortellino è innocente. Aveva solo indossato canottiera e calza maglia termica.
Riesce ad accendere con i fiammiferi la sigaretta e cominciamo a vagabondare per il centro.
Lui, carinamente, tiene la bici al suo fianco, quando si blocca, mi anticipa che cartello è quello lì, in fondo alla stradina. Dico anticipa perchè siamo in contromano e logicamente è girato, non per lui.
Scientificamente appoggia la bici al palo si assicura della stabilità e in un attimo:
– butta la paglia
– apre lo zaino
– cammina sul palo con un adesivo in bocca
– pulisce il cartello (molto francese)
– attacca l’adesivo
– torna sulla terra
– fatto!tempo dell’operazione 10-15 secondi
– UNO SPETTACOLO!
Unico particolare, le mie macchine erano ancora, asciuttissime, dentro al mio parka!
Siamo stati insieme un’oretta, io ho imparato i suoi tempi e lui i miei.
Ho capito che per me è tardi e lo rallento nella sua marcia.
In via Orfeo ci abbracciamo come due vecchi amici io vado verso il Baraccano dove ho parcheggiato e Clet verso i lampioni gialli finalmente in sella alla bici!
Mi dispiace non fumare!
Sarei fichissimo nell’accensione, alla Bogart in Casablanca prima di salire sull’aereo.
Domani mattina Bologna sarà più bella!
Grazie Clet.
Luca le foto del ragno-clet sono stupende! Serata faticosa, io ho preso un pomodoro mooolto condito. Questa sera ho trovato solo i cartelli di via clavature e toschi, dopo dice siete andati? Sto cletizzando i miei amici…
Luca grazie!
mi è sembrato d’essere lì al vostro fianco per qualche momento, nella magica bologna, e non nell’asettica Milano, anche se pure lei è migliorata dopo il passaggio di Clet!
ciao Luca, le tue foto sono molto belle, e tu sei proprio simpatico!
quando s’incontrano due persone speciali (clet e luca) i risultati non possono che essere magici!!
A chi legge ricordo che il 13 dicembre in Piazza Aldrovandi 1b presenterò le fantasie di Clet…vi aspettiamo!! (chez CHIARACASTELLICASA)
che bello! ci hai regalato qualche passo in questa città che amiamo profondamente ma che abbiamo smesso di vedere! grazie Luca, grazie Clet ci vediamo dalla Chiara il 13 chissà se l’artista ci porterà ancora con lui…
alla ricerca delle tracce del passaggio bolognese
Glad to visit this blog, keep it going.
Non conoscevo Clet, e ora che ho visto le sue realizzazioni me ne sono innamorata. Grazie per il racconto di questa serata. 🙂
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Cool blog!
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